
Portogallo: immagini di una rivoluzione
Torino, 1974
Reportage a caldo. Immagini che scottano. (…) L’obiettivo dell’ Agosti è un occhio pieno di simpatia, rifiuta consapevolmente i fronzoli. Gli eventi urgono. Sono la risposta eccitata da una lunga attesa. Ma non sempre può dimenticare che l’immagine fotografica è anche espressione d’arte, almeno come scelta.
Luigi Carluccio

Immagine del mondo dei vinti
Cuneo, 1978. Torino, 1978. Dogliani 1979. Saluggia, 1979. Sasso di Castalda, 1979. Buenos Aires, Rosario, Salta (Argentina) 1985. Cordoba (Argentina) 1987. Guardia Sanframondi, 1987. Las Varillas (Argentina), 1987. Granada (Spagna), 2000. Torino, 2000. Cuneo, 2001. Genova, 2014. Paraloup, 2014. Rezzoaglio, 2014. Trinità, 2016
Alla fine degli anni Settanta, dalle valli del cuneese, nel “profondo Nord” dell’Italia contadina, la testimonianza fotografica di un secolare destino di miseria, fame, solitudine, ispirata al bellissimo libro di Nuto Revelli.

La donna e la macchina
Viareggio, 1983
Sono immagini attuali. Il corpo, la solitudine, la quotidianità dei gesti sembrano ripetersi con una uniformità quasi distruttiva di facce e corpi differenti.
Licia Donati Perelli

Firmato donna
Roma, 1984. Sassuolo, 2018
Fotografando le cinquantasei scrittrici italiane esposte in questa mostra all’inizio temevo d’infrangere l’intimità delle loro case e troppa era l’emozione di incontrare autrici di cui avevo letto tanto (…). Di loro spero non avere illustrato solo la statura artistica ma anche quella umana.
P.A.

Dal Piemonte al Rio de la Plata
Torino, 1988. Buenos Aires, 1989. Milano, 1989. Palau, 2023. Altidona, 2024
Paola Agosti ci racconta, col suo modo semplice ed estremamente efficace, diretto e pieno di vivacità, le tappe di un suo viaggio, senza dubbio più sentimentale che analitico, dai contadini delle Langhe agli immigrati italiani in Argentina.
Giuseppe Turroni

Riprendiamoci la vita
Immagini del movimento delle donne
Perugia, 1989. Montreal, 1990, Torino, 2004. Biella, 2009. Cava Manara, 2013. Asti, 2014. Torino, 2016. Cuneo, 2017, Milano 2025.
Ripercorrere visivamente attraverso le magnifiche immagini scattate da Paola Agosti i tempi dell’occupazione di via del Governo Vecchio a Roma, delle manifestazioni per l’aborto, della gioia e dell’euforia di quelle prime giornate della donna, fa venire i brividi. Come sembrano lontani oggi la mobilitazione di allora (…) i lunghi cortei per le città con slogan e striscioni, le carrozzine, i bambini (…).
Anna Lia Sabelli Fioretti

Pampa gringa
Torino, 1990. Las Varillas (Argentina), 1991
Paola Agosti ritorna in Argentina per fotografare i nostri immigrati, i loro figli e nipoti. Questa volta abbandona la città per esplorare la “Pampa gringa”, immenso triangolo di pianura compreso tra le province di Córdoba, Santa Fé, Rosario, che gli stranieri - piemontesi, altri italiani, svizzeri, tedeschi, tutti “gringos” - iniziano ad abitare, coltivare, trasformare, dalla seconda metà dell’ Ottocento.
Nicoletta Casiraghi

Solitario y final
Torino, 1991
Foto che testimoniano, forti, sobrie. Lontane dall’ironia, dal pittoresco o dal sentimentalismo facile. Come già abbiamo notato in altri lavori della talentuosa italiana, la sua cifra è la distanza rispettosa, l’emozione contenuta.
Sara Facio

Un mondo lontano
Milano, 1991
(…) “Cavour”, “Nuevo Torino”, “Piamonte”, “Silvio Pellico”, paesi di poche centinaia di abitanti, in grande maggioranza nati in Argentina da nonni o genitori piemontesi. (…) Non sono trionfali questi ritratti: mostrano rughe e mestizia, ma sempre la serena fierezza di chi, contando sulle proprie energie, sulla propria tenacia, più forte di ogni avversità, può ringraziare soltanto sè stesso.
Nicoletta Casiraghi

Mundo perro
Roma, 1993. Ischia, 1995
Guardando all’occhio amorevole, alla curiosa tenerezza, che unitamente alla sua professionalità, ha animato il lavoro di Paola Agosti, possiamo dedurre che il lavoro qui proposto non è affatto distante dagli altri della fotografa, la quale in ogni occasione impegna le sue capacità di indagine psicologica, di prontezza per cogliere l’essenza di ciò che registra.
Barbara Tosi

Gatto ci cova
Roma, Torino, Milano, 1995
Igor Stravinskij si fermò in campo San Giovanni e Paolo a Venezia per osservare alcuni gatti e si rivolse a loro in russo. Il gondoliere che l’accompagnava gli chiese come mai. “Non ti preoccupare, Memo, i gatti capiscono tutte le lingue”.
P.A.

L’isola delle donne
Montecatini, 1996. Roma, 1998
Nell’estate del 1995 sono tornata a Cuba dopo ventisette anni. (…) Queste fotografie non sono altro che gli appunti di un viaggio intrapreso con un occhio di particolare riguardo all’universo femminile, in quell’isola dei Caraibi, che mi piace ribattezzare l’isola delle donne.
P.A.

Caro Cane
Milano, 1997. Brescia, 2023
Le fotografie di Paola Agosti (…) sono piccoli bozzetti narrativi in cui cani di varie razze e paesi rappresentano la dimensione domestica del rapporto con gli animali. Qui sta il loro fascino e la tenerezza perché evidenziano il piccolo grande mistero del colloquio tra due diverse specie viventi.
Francesca Pasini

Entre chiens et chats
Montpellier, 1999
Il fatto che i soggetti rappresentati siano cani (e gatti) diventa una sorta di dato di cronaca, in quanto ciò che si para dinazi a noi sembrano essere le condizioni dell’esistere.
Barbara Tosi

El Paraiso: entrada provisoria
Torino, 2011
L’Argentina per gli italiani non è una terra straniera, è un destino, che ha vinto l’assenza di una connessione geografica.
Ludovico Incisa di Camerana

Il Cile dell’Unidad Popular
Milano, 2013. Genova, 2023
Nell’anniversario del golpe che in Cile fece cadere il governo di Salvador Allende, la mostra propone le fotografie scattate alla fine del 1970, quando il governo democraticamente eletto di Unidad Popular aveva cominciato da pochi mesi il suo processo di riforme sociali.
P.A.

Il destino era già lì
Torino, 2015. Paraloup, 2015. Torino, 2016. Verduno, 2016. Ostana, 2023
Questi ritratti sono lì a documentare, in presa diretta, le donne mentre “scrivono la loro storia”: dan conto, attraverso immagini in gran parte inedite, della miseria e delle fatiche subite ma anche dei loro più reconditi poteri.
Antonella Tarpino

Volto d'Autore. Scrittori italiani del ‘900
Torino, 2017.
“Le fotografie scompigliano la stabilità apparente dei lineamenti, scavano nell’effimero e nel provvisorio, graffiano il certo, indicano assonanze”.
Guido Accornero

Incontri e ritratti nel secolo breve
Casacalenda 2017, Campobasso 2017.
Nel corso degli anni Settanta e in quelli successivi, Paola Agosti fotografa attrici già affermate ma le sue incursioni sui set restno sporadiche. Si amplia invece la galleria dei ritratti dedicati agli scrittori e ad altri protagonisti, non solo italiani, della cultura e dell’arte: da De Chirico a Warhol, da Borges a Yourcenar, da Ginsberg a Garcia Marquez.
Matteo Di Castro

Ritratti e memorie pievesi
Città della Pieve, 2018
Ho passato, tra la fine di marzo e l’inizio di aprile del 2018 due bellissime settimane a Città della Pieve fotografando in tutto trentasei persone. Persone gentili, sollecite, vivaci, desiderose di far conoscere a chi viene da fuori la storia e l’identità di un luogo speciale.
P.A.

Le temps interior
La Ciotat, 2018
Paola Agosti photographe l’immenence de l’expression et du mouvement des hommes arrêtès dans leur situation de vie, dans le lieux du travail ou de l’intime. Paola Agosti fixe l’expression du questionnement et de l’attente, de l’équilibre précaire qui constitue chaque être.
Florence Mauro

Cronache e leggende
Roma, 2019
Del lungo e intenso itinerario professionale di Paola Agosti la mostra intende restituirci solo le tappe salienti, puntando su un nucleo ristretto di scatti: Cinquanta immagini in bianco e nero che testimoniano le cronache e le leggende di mezzo secolo di lavoro della fotografa.
Matteo Di Castro

Lisbona, la notte è finita!
La rivoluzione dei garofani nelle fotografie di Paola Agosti
Ravello, 2024. L’Aquila, 2024
[…] Ciò che di più importante è sopravvissuto di quell’epoca di garofani rossi è senza dubbio la constatazione che esistono sogni giusti e che si possono realizzare”
Lídia Jorge

Paola Agosti nelle collezioni del Maxxi
L’Aquila, 2024
Venti fotografie ripercorrono il lavoro condotto da Paola Agosti che, per decenni e in diversi continenti, ha raccontato le donne, ritratte nel proprio contesto di vita, impegnate nel tentativo di affermare un diverso ruolo sociale e di proporre una nuova visione culturale”
Simona Antonacci

Volto d’Autore
Novanta scrittori fotografati da P. Agosti, L. Battaglia,
G. Borgese, F. Giaccone, F. Scianna, F. Zecchin
Torino, 1988. Francoforte, 1988
Nel bianco e nero del passato le immagini dei sei fotografi colmano un vuoto della cultura presente: rappresentano un censimento sinora mai eseguito con altrettanta completezza, formano un'antologia mai sinora raccolta, costituiscono l’inventario mai fatto delle facce della letteratura italiana contemporanea.
Lietta Tornabuoni

L’Italia fuori d’Italia
Immagini di emigrazione.
con Maria Rosaria Ostuni
Fotografie di P. Agosti, E. Bazan, T. D’Amico, L. Fioroni, U. Lucas, V. Pietropaolo
Roma, 1988. Montreal, 1990
Il competente realismo delle curatrici di questa mostra fotografica è riuscito a dare, del grande evento dell’emigrazione, l’immagine più umanamente semplice e veritiera. In una parola risalta, come filo conduttore, la temperie (gentile nei rapporti umani, ferrea nell’impegno di lavoro) di cui l’Italia dell’emigrazione, da un secolo, va dando prova al mondo e nel mondo.
Giovanni Falchi

Francesco Agosti - lo sguardo discreto di un fotografo piemontese
con Marina Miraglia, Charles-Henri Favrod e Maria Francesca Bonetti
Torino, 1998. Roma, 1998. Losanna, 1999
Formatosi nel clima art nouveau della Torino debut de siècle, Francesco Agosti è stato personaggio quanto mai emblematico e rappresentativo del difficile passaggio da una concezione ancora romantica e “pittorica” del fare fotografia ad una visione e ad un uso decisamente proiettati in direzione moderna e contemporanea.
Marcella Ghio

Giorgio Agosti - Le quotidiane virtù dell’Italia civile
(1910 - 1992)
Torino, 2004. Torre Pellice, 2005
Nella mostra, realizzata in occasione dell’intitolazione dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea a Giorgio Agosti, la figlia Paola ha ricostruito un itinerario pubblico e privato della vita di suo padre attraverso fotografie, oggetti, lettere e documenti conservati negli archivi familiari per quasi un secolo.

Bobbio e il suo mondo.
Storie di impegno e di amicizia nel ‘900
con Marco Revelli
Torino, 2009
La mostra ricostruisce la figura di Norberto Bobbio nel suo mondo e nella rete di relazioni con le personalità più rilevanti della cultura del Novecento. Il percorso espositivo attraversa gli anni della formazione, dallo storico liceo d’Azeglio, all’università, all’antifascismo, al Partito d’Azione e giunge alla nascita e al consolidamento della Repubblica.

Bobbio e il suo mondo
con Paolo De Robertis
Torino, 2009
Quarantadue stendardi appesi in via Po a Torino raccontano il pensiero di Norberto Bobbio attraverso le sue parole e le immagini del “suo mondo”.

Ricordati di non dimenticare
Nuto Revelli, una vita per immagini
con Alessandra Demichelis
Cuneo, 2019. Torino, 2021. Parigi, 2021. Alba, Torino, Saluzzo, 2022. Borgo San Dalmazzo, 2023
La mostra oltrepassa la vicenda individuale e trasporta chi osserva in un passato condiviso: nelle fotografie scorre quasi un secolo, la storia del Novecento tra dittature, guerre e rinascita e affiora il dettaglio di chi ne ha percorso ogni tappa con il piglio del testimone, in un cammino di consapevolezza umana e civile, tra impegno e vita privata.

Cento anni di Nuto Revelli
con Alessandra Demichelis
Cuneo 2019, Torino 2021. Alba, Saluzzo, Parigi, 2022. Grenoble, Racconigi, Lione, Savigliano, 2024
Mostra di 15 banner allestita in occasione delle celebrazioni per il centenario della nascita di Nuto Revelli.

Mi pare un secolo
Ritratti e parole di centosei protagonisti del Novecento
Torino, Milano, Parigi, 1993. Londra, Edimburgo, Clermont-Ferrant, 1994. Comiso, 1995. Labruguière, 2001
(…) viene in luce in questa esposizione un’articolazione di pagine di fotografia di una società intellettuale in via d’estinzione che l’Agosti e la Borgese hanno saputo “trattenere” in documenti tutt’altro che neutrali (…) dalla loro capacità poetica e di ricerca nasce questo lavoro magico-esplorativo svolto sempre con commossa passione.
Paolo Levi

Il volto delle parole
Parigi, 2002. Monza, 2007. Cuneo, 2012. Torino, 2017
Molti sono i volti famosi che le immagini delle nostre fotografe hanno colto nel tempo con verità e preziosa discrezione. (…). È questa una sequenza impressionante di personalità eccelse dagli sguardi lucidissimi, che il mondo dovrebbe meglio conoscere (…).
Alberto Crespi

Egy magyar Olaszországban, egy olasz a nagyvilágban
Kecskemét, 2001
“Lo sguardo di un ungherese sull’Italia, lo sguardo di un’italiana sul mondo”. (…) Ascoltate, guardate come suonano queste due personalità così diverse, con vibrazioni differenti, ma cantando la stessa melodia, il bel canto di una fotografia umanista, centrata sull’uomo, non manipolata, classica nel suo bianco e nero.
Kincses Károly
Grand Tour
Budapest, 2002. Sestri Levante, 2010
È davvero un Grand Tour di questi anni nell’Italia più genuina la mostra di Paola Agosti e di Zoltán Nagy. Un viaggio che aiuta a capire attraverso i piccoli eventi la vita degli uomini.
Corrado Stajano